Nativity è un balletto contemporaneo multimediale che racconta la Natività di nostro Signore con un taglio attuale pur sempre nel rispetto della tradizione cristiana. E’ la rievocazione artistica del più grande avvenimento della storia: la nascita a Betlemme, in Palestina, di Gesù, il “Salvatore del mondo”. E’ una rappresentazione simbolica che ripropone visivamente importanti valori morali dell’umanesimo cristiano: la sacralità della vita umana nascente, della maternità della donna e della famiglia; la pari dignità delle persone umili, i pastori, chiamati per primi ad incontrare Gesù bambino e a ricevere il suo annuncio di salvezza; la generosità nell’aiutare chi è nel bisogno, come virtù anche dei poveri; la pace e la pacifica convivenza fra popoli diversi.
La nascita di Gesù avvenne in circostanze drammatiche, con problematiche che non sono esclusive di duemila anni fa ma purtroppo sempre attuali.
Accompagnata da testi liberamente ispirati a scritti di Don Tonino Bello, da musiche coinvolgenti e dalle scenografie magiche di Aldo De Lorenzo, l’opera racconta dall’Annunciazione a Maria fino alla nascita di Gesù nella grotta di Betlemme.
In una avvincente combinazione fra danza contemporanea e acrobatica, musiche e videoproiezioni, i personaggi di una storia tanto lontana prendono vita attraverso i corpi dei danzatori.
"[...] Si è trattato di una autentica "prima" non nel senso corrente di un debutto scenico, ma nel senso di una invenzione stilistica,
di un ampliamento concettuale
che pochi prima hanno immaginato [...]"
Sergio Sciacca
Nella tradizione occidentale il balletto è stato rigidamente separato dal misticismo religioso. Esistono balletti sulla trama dello Schiaccianoci, della Bella addormentata, ma non sulla Madonna.
Con “Nativity” ingresso trionfale nell’esperienza occidentale del balletto su Maria e Giuseppe in un vero spettacolo.
Movimenti eleganti e composti, su musiche quanto mai suggestive con effetti visivi bene elaborati per abbreviare la distanza tra la Terra e il Cielo, i dolori e la Luce dell’eternità.
La santità fa parte della esperienza terrena. La bellezza non nuoce alla santità, il misticismo non è penitenziale, ma gioioso e l’umanità è più prossima all’Assoluto di quanto ordinariamente si ritenga.
Ora il balletto apre le porte del Paradiso per indicarcene il cammino accessibile agli umani.
Sergio Sciacca